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Immagine del redattoreNanni Acquarone

Nel pack


Ormeggio del 26 Luglio Svalbard 2011 013 small.png

8 Settembre 2011, h 11.03 - Nanni

Da "Sailblog" del 26 Luglio 2011"Dalla coffa la vista è impressionante: ghiaccio dappertutto, sparso intorno e vicino alla nostra barca, ma compatto e continuo fin dove giunge la vista. E' qualcosa che non ci si aspetta per niente alla fine di Luglio in uno degli anni in cui pare che il ghiaccio artico sia al suo minimo....La temperatura dell'acqua è a un sorprendente meno 1,5 gradi, quando normalmente dovrebbe essere a più quattro o cinque. Siamo bloccati e non sappiamo cosa fare: non abbiamo alcuna informazione su quanto sia estesa questa coltre di ghiaccio."Sapevamo che un'area di diverse centinaia di chilometri quadrati di pack compatto si trovava di fronte alla parte meridionale dell'isola di Spitzbergen, la maggiore dell'arcipelago.Avvicinandoci da sud il tempo si era messo al bello, l'abbiamo visto da lontano e ce ne siamo tenuti ben distante, contornandone i margini frastagliati per una quarantina di miglia.Davanti a noi c'era finalmente acqua libera fino all'orizzonte. Mare calmo. Niente o quasi niente vento.D'improvviso è calata la nebbia. Con l'acqua molto fredda bastano piccole differenze di umidità nell'aria e la visibilità si annulla quasi completamente. Siamo andati avanti così per un bel po', un paio d'ore almeno, poi abbiamo cominciato a incontrare pezzi di ghiaccio, poi lastre e lastroni.Navigazione difficile, ma non insolita. C'è da stare attenti soprattutto alle propaggini del ghiaccio nascoste sott'acqua, che possono estendersi per diversi metri come lame, pronte a trattare la barca come il Titanic e si vedono solo all'ultimo momento.A sera, se si può usare questo termine quando c'è sole per 24 ore, la nebbia ha cominciato a diradarsi e quando ne siamo usciti ci siamo trovati nella situazione descritta all'inizio.La prima reazione è stata di sorpresa: come abbiamo potuto passare attraverso e arrivare fin qui, ora che non si vede più acqua libera?Poi sconcerto e ansia. Il tempo non poteva essere migliore: calma di mare e di vento e sole splendente. Ma qui quanto potrà durare? Naturalmente non potevamo sapere di essere all'inizio di una situazione meteo assolutamente eccezionale che si sarebbe protratta per settimane.Avevamo già attraversato il pack l'anno scorso, quando ci eravamo spinti fino a quasi 81° nord, ma era molto più aperto.Avvicinandoci al margine della piscina d'acqua libera nella quale ci trovavamo ora, non avevamo visto alcun passaggio in alcuna direzione e i lastroni erano molto grandi e spessi, impensabile penetrarli.La barca, ferma sull'acqua a una quindicina di miglia dalla costa, derivava verso nord con la corrente e tutto il ghiaccio a circa un nodo, ma ci trovavamo ancora appunto a quindici miglia dall'ingresso di Isfjorden, il grande fiordo che in altre quaranta miglia porta a Longyearbyen.Mai avevamo provato tanta sensazione di impotenza e mai eravamo stati così privi di alternative.Ne siamo poi usciti con difficoltà dietro a una nave, ma quest'avventura ve la racconto un'altra volta.

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