5 Luglio 2012, h 11.40 - Nanni
Come sempre viaggiare é incontrare. Si parte per arrivare in un luogo dove gente nuova ti accoglierà (o forse no!), ti racconterà storie, ti inizierà a nuovi costumi. Sul molo, quando arrivi dopo la traversata, l'equipaggio di un'altra barca che viene da chissà dove ti aiuterà a porre le cime. Anche loro ti accolgono, in qualche modo, e poi ti raccontano. Nella mia vita di navigatore l'arrivo in un nuovo porto o su un'isola a me sconosciuta é sempre stato uno dei momenti salienti del viaggio. Da Nuuk, in Groenlandia, Nanni ci scrive qualcosa a proposito dell'incontro (Fil). Incontrare gente: questo sembra essere l'obiettivo delle navigazioni d'altura. A ogni porto ci sono barche come la nostra, che si muovono lungo le coste di questi posti lontani. Ognuna ha la sua storia, ma i loro marinai condividono la stessa curiosità e lo stesso desiderio di esplorazione di luoghi lontani. E' soltanto naturale che ci sia un interesse reciproco. Sapete, come ci ormeggiamo scendiamo a terra per una passeggiata lungo i moli per una buona occhiata alle altre barche. Per lo più sono barche da pesca, puzzolenti e sporche, senza nessuno a bordo. Qualche volta si trovano barche da lavoro che aspettano di concludere un contratto per il trasporto di cose o persone. Quando siamo fortunati troviamo una o due barche a vela. Sono molto diverse da quelle che potreste incontrare nelle nostre acque mediterranee. Hanno alberi e sartie poderosi, gradini che arrivano fino in cima, c'è sempre il radar, ci sono anche a volte pannelli solari, generatori eolici, timoni a vento. Il più delle volte si vedono taniche di gasolio assicurate in coperta. Matasse di cime lunghe e corte sono legate ala battagliola o alle pazienze (quelle ringhiere che si trovano vicino alla base dell'albero), pronte per essere usate in emergenza. Bandiere che vengono da tutto il mondo e qualche volta sono anche italiane. Troverete raramente barche in plastica: la maggioranza sono di metallo, alluminio o acciaio, anche in acque tropicali. L'attrezzatura più usata è il cutter. Spesso non si trova nessuno a bordo. I proprietari sono fuori per qualche commissione, ma a volte sono sul ponte e vi aiutano ad ormeggiarvi accanto a loro. Più tardi arriverà qualcuno a bussare sullo scafo e quando voi spunterete fuori distogliendovi da qualunque cosa steste facendo, una voce gentile vi inviterà a prendere un bicchiere di vino e un aperitivo. Non dovrete portare nulla con voi: la prossima volta sarà il vostro turno di ospitare altri marinai. Quante storie diverse, quanto interessante ascoltare esperienze così simili alle vostre! E come troverete simili a voi la maggioranza degli altri! Storie diverse, ma uguale spirito. Scoprirete di essere parte della stessa comunità: un gruppo di persone libere che amano l'avventura e la scoperta, che rispettano gli altri, pronti a essere sorpresi dall'ambiente e dagli animali, altrettanto pronti ad aiutarsi l'un l'altro. Se solo potessimo espandere a tutti una tale comunità... Meet people, this seems to be the goal for long range sailing. At each port of call there are sailing boats like ours, wandering along the coasts of these far away shores. Each one has its own history, but their sailors share the same curiosity and the same desire for exploring strange places. It's only natural to develop a mutual interest. You know, as we moor our boat and step ashore we stroll along the piers to have a good look at the boats lying there. Most of the times they are fishermen, often stinking and dirty, with no one on board. Some times you will find working boats that wait for some sort of cargo or people transport contract. When we are lucky there are one or two sailing boats. So different from the ones you can meet in our home waters, the Mediterranean. They are rigged with sturdy masts and shrouds, steps are fitted up to the top, radar is always there, solar panels, wind generators, self steering rudders are a normal addition. Most of the times you will find canisters with additional diesel secured to the railings. Coils of long and short ropes are secured as well, ready to be used in case of need. Flags come from all over the world and some time there are also a few Italian like ours. You will seldom see plastic hulls: the majority are metal, aluminium or steel, even in tropical waters. Most frequent rigging is cutter. Often there is no one on board, the owners are out for some errand, but some times they are on deck and help you to moor alongside. Later in the day someone will knock on your hull and when you emerge from whatever you are doing a kind voice invites you for a glass of wine and a snack. You are not required to bring anything with you, next time it will be your time to host other mariners. How many different stories, how interesting to listen to experiences so much alike yours! And how similar to you you will find most of the others. Different stories but a similar spirit. You will discover to be part of the same community: a group of free people loving the adventure and the discovery, respecting the others, ready to be surprised by the environment and the animals, ready as well to help each other. If only we could spread such a community to all...