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Immagine del redattoreNanni Acquarone

Partenza!!


Nel caldo soffocante che peggiora di giorno in giorno non è facile completare gli ultimi preparativi. Ci rimangono da installare gli ultimi due pannelli solari della Solbian, che devono sostituire i vecchi, non più funzionanti, montati sull'albero all'altezza delle prime crocette.

Enrico è appena arrivato e ci dà una mano, senza neppure prendersi il tempo di dare un'occhiata intorno. Il lavoro non sarebbe difficile, se l'albero fosse a terra smontato, ma appesi al bansigo oscillante per le onde sollevate dai taxi d'acqua e quelle lunghe oceaniche che entrano nella baia è tutta un'altra faccenda. Alla fine anche questa impresa è compiuta, al prezzo di alcuni lividi sulle gambe e della perdita di innumerevoli dadi e rondelle cascate in acqua da lassù. Ora la batteria del generatore sarà sempre carica, o così almeno speriamo. Pietro e Alice arrivano il giorno dopo e riescono a trascinare anche Enrico in una rapida visita al Centro Darwin, dove fanno riprodurre le tartarughe giganti e le iguane terrestri, specie uniche delle Galapagos. La visita vale certamente la pena, perché in libertà è raro vedere degli esemplari così grossi e l'ambiente in cui sono tenuti dà una buona idea di come sia la natura delle isole. È poi il caso di fare gli ultimi rifornimenti di frutta e verdura fresca, che col caldo che fa ci dureranno solo qualche giorno prima di dover ricorrere alle provviste in scatola. La partenza avviene senza particolari cerimonie. Ciascuno cela i propri pensieri nella sera che cala rapidamente, dominati certamente dalle tremila miglia che ci separano dalla prossima meta: le isole Marchesi! Siamo in Oceano. Il vento, qui vicino all'equatore, è scarso, ma per nostra fortuna proviene dalla direzione più favorevole e ci consente di issare tutte le vele. Ci organizziamo per la prima notte di guardie e Salvatore e io, lo skipper, restiamo in pozzetto accanto ai novizi, in caso fosse necessaria la nostra esperienza. Così non è e la prima giornata intera di navigazione ci permette di entrare con calma nei ritmi regolari. L'isola di Floreana è ancora in vista durante la mattinata, poi si perde dietro di noi. Nel pomeriggio ci viene regalato uno spettacolo raro: compaiono quasi sulla nostra rotta numerosi gruppi di capodogli, a due, a tre, forse a quattro per volta, inconfondibili col loro soffio inclinato verso l'avanti, e più lontano da noi diverse balene, forse megattere, si esibiscono in salti spettacolari sollevando enormi spruzzi che ce le segnalano senza possibilità di errore. Si mostra anche un gruppo numeroso di delfini, che però nuotano troppo distanti perché li possiamo riconoscere. Decisamente un avvio ben augurale per il nostro lungo viaggio.

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